Parole Gentili

FERMATI, RESPIRA E GUARDA. COSA FARE QUANDO TUTTO INTORNO A TE CADE A PEZZI.

A dieci anni sbattevo contro tutto e tutti. Calcolavo male le distanze ed ero piena di lividi e di rimbrotti da parte di chi aveva la sfortuna di imbattersi in me.

Frasi come;

«Ma fai attenzione!»

«E che diamine! Guarda a dove metti i piedi!»

erano quelle che mi sentivo rivolgere più spesso.

Mi sentivo goffa, enorme, impacciata e … arrabbiata. 

Molto arrabbiata.

Perché per quanto facessi attenzione, non passava giorno che non rompessi qualcosa, comprese le scatole alla gente.

Raccogliere i cocci

Mamma diceva che dipendeva dalla crescita a balzi che avevo, cosi che lo spigolo della finestra sotto il quale, fino al giorno prima, passavo agilmente, all’improvviso si trovava all’altezza della mia testa e lo beccavo dritto in fronte.

Sicuramente era così, ma questo non faceva certo diminuire la mia rabbia, specialmente quando ero di fretta e mi toccava raccogliere i cocci (fisici e metaforici) di ciò che avevo rotto passandoci accanto.

Gestire nel tempo

«Fermati, respira e guarda» disse nonno in uno di quei giorni nefasti in cui avevo già fatto danni al mio corpo e a un paio di oggetti di cui uno finito irrimediabilmente a pezzi.

«Nonno, sono già in ritardo!» piagnucolai.

«Non sei in ritardo per niente e hai tutto il tempo per ascoltare ciò che ho da dirti e che potrà esserti molto utile, se solo dimostrerai un attimo di pazienza e due di attenzione.

Se non riesci a gestire la materia nello spazio, puoi farlo nel tempo».

Ecco che iniziava con uno dei suoi insegnamenti metafisici che al primo ascolto avevano il potere di innervosirmi più di quanto già lo ero ma che poi si rivelavano preziosi consigli.

«Che significa?» chiesi incuriosita da quelle parole.

Il metodo

«Che ci puoi arrivare da un’altra strada, si tratta solo di questo. Hai fatto cadere la tazza. È un fatto. Ed é un fatto già avvenuto. Stop.

Inutile qualsiasi lamento che non cambierebbe la situazione quindi;

 

FERMATI e non lamentarti.

 

Poi RESPIRA lentamente e sgombra la mente dal giudizio verso te stessa.

 

Adesso GUARDA cosa puoi fare e organizza le tue azioni.

 

1)Prendere la scopa.

2) Raccogliere i cocci.

3) Gettarli.

 

Poi fai ogni azione con movimenti lenti, come se fossero eseguiti al rallentatore. Non pensare al tempo, concentrati solo su ogni azione e goditela».

 

«Dovrei godermi i cocci da spazzare?»

«Sì, prova e vedrai».

Mi fidavo ciecamente di lui

Nonno era nonno e io lo feci e basta perché mi fidavo totalmente di lui.

Mentre raccoglievo i resti della tazza e del piatto caduti in terra, mi vennero in mente quei mosaici che spesso osservavo nello studio di Renato, uno scultore amico di famiglia.

Tutte quelle tessere colorate, disposte in modo creativo mi erano sempre piaciute e pensai mi sarebbe piaciuto molto provare a ricoprire un oggetto in quel modo.

Lo dissi a nonno e lui prese una busta per conservare quei pezzi di ceramica colorata, poi andò a telefonare a Renato.

Due settimane dopo avevo rivestito di tessere da mosaico, tra le quali c’erano anche i cocci della tazza rotta, un piccolo tavolo da giardino e ne andavo molto orgogliosa. Con l’aiuto di Renato realizzai altri lavori simili.

Impegnarmi in quella minuziosa pratica mi rasserenava e questo mi permise di ridurre, e di molto, altre rotture.

Di ogni tipo.

 

 

 

 

Milena Maggio
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Milena Maggio

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4 Commenti

  • Doretta

    Doretta

  • Roberta

    Grazie, mi ha fatto piacere rileggerlo, mi aveva già colpito quando lo lessi per la prima volta ❤️ che grandi insegnamenti dal Nonno 🙏 mi ricordi il mio sentirmi inappropriata e fuori posto da adolescente… e ora è finalmente giunto il momento di capire ❤️

  • elvira

    … ma che bello! hai rasserenato anche me! Che bene quando si trova un utilizzo inaspettato di qualcosa che credevamo perduto! quella cosa può avere una seconda possibilità, anche più bella, come possiamo anche noi no!?

    • Milena Maggio

      Ancora oggi, ogni volta che qualcosa si rompe, penso “Come posso utilizzarla?”

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