Sere fa ragionavo sul fatto che in quattro momenti della mia vita da adulta (e in altri sette da bambina, ma quelli non contano) ho traslocato: a diciott’anni, a ventiquattro, a quarantasette e a sessanta e in ognuna di queste quattro occasioni la mia roba ha occupato non più di due valigie.
Quindi credo di poter affermare con certezza di essere una persona minimalista.
Per me gli oggetti sono soltanto questo: oggetti che hanno senso di essere unicamente in funzione alla loro utilità.
Non possiedo una scatola di fotografie sulla quale sospirare ricordando la gioventù.
Ogni ricordo è inciso nella mia memoria e nel mio cuore.
Ho sempre vissuto i traslochi come delle grandi occasioni per voltare pagina e proprio per questo ho cercato di portare con me pochissime cose, solo le necessarie, lasciandomi alle spalle tutto ciò che potevo.
Premetto che non ho oggetti preziosi, in termini di denaro, e anche questa è una scelta finalizzata al sentirmi libera di poter abbandonare definitivamente ciò che credo sia diventato superfluo senza doverlo per forza sostituire.
Così ad ogni cambio di domicilio mi sento rinnovata, pronta ad una rinascita e soprattutto leggera.
“Viaggia leggera” è il mio viatico, la frase che mi regala più gioia.
Anche le partenze per le vacanze, brevi o lunghe che siano, mi piace farle portando con me solo una piccola valigia o meglio ancora uno zaino.
Questo stile di vita mi accompagna anche in casa.
Da circa un anno ho iniziato a guardare le superfici dei mobili chiedendomi cosa potevo fare per liberarle ulteriormente, ho eliminato vasi che non mi piacevano nemmeno poi tanto, pietre energizzanti, calmanti, con proprietà antinfiammatorie e di buon auspicio, che per un periodo sono state una moda (le lucidavo con un panno poi le esponevo alla luna piena, le osservavo intonando dei mantra dedicati) ma da troppo tempo giacevano dimenticate nell’anta chiusa di un pensile.
Pian piano, un cassetto alla volta
Così ho detto addio, senza alcun rimorso a piccole e grandi agende mai utilizzate (le ho portate a scuola e i miei alunni le usano per farci magnifici disegni), decine di matite intere o in parte consumate che hanno seguito il destino delle agende e documenti vari, dopo essermi accertata di poterli eliminare.
Stessa cosa in cucina; via le tazzine da caffè spaiate anzi, via la maggior parte delle tazzine. Ne ho lasciate solo sei. Via il servizio di piatti che non mi è mai piaciuto ma che non avevo il coraggio di eliminare perché mi era stato regalato da una persona cara. Ho tenuto solo i piatti più belli, quelli di Vietri che avevo comprato più di trent’anni fa con il mio primo stipendio di maestra. A dire il vero non ho solo deciso di tenerli, ma di usarli quotidianamente invece di lasciarli ammuffire nella credenza.
Pentole? Poche. Solo quelle che uso ogni giorno, più un paio di riserva.
E infine l’armadio.
Qui mi sono proprio divertita chiedendomi davanti ad ogni indumento “Negli ultimi due anni l’ho indossato? Mi piace davvero? Mi sta bene? Mi ci sento bene?”
Vi giuro che lo spazio è raddoppiato e adesso scegliere cosa mettere la mattina è diventato molto più semplice.
Naturalmente le stesse domande me le pongo davanti ad ogni vetrina che espone qualcosa che mi sembra di desiderare e in questo modo i miei acquisti sono diventati molto più selettivi e soddisfacenti perché non mi capita più di comprare qualcosa per poi pentirmene.
Ecco qua. Giusto per darvi qualche idea.
Poi fate come volete.
Ci mancherebbe!
6 Commenti
Grazie Milena💖
Oltre all’ottimo suggerimento è il tuo fantastico modo di descrivere le situazioni che mi dà lo stimolo di iniziare qualcosa che rimando da troppo tempo
Felice di averti dato lo stimolo a iniziare. Vedrai, ti sentirai leggerissimo dopo averlo fatto♥️
Ottimo consiglio, verso la leggerezza in tutti i sensi 🥰 grazie Milena ❤️
Sempre grazie a te Roberta♥️
Cara Milena, che bella sensazione leggera mi dai, non c’è dispiacere o sofferenza nel distaccarti dalle cose che hai collezionato negli anni, credo sia frutto di una consapevolezza speciale, più procediamo nella vita privilegiando il profondo e meno orpelli ci servono, sperimento anch’io questo lasciar andare le cose e provo una specie di sollievo, le foto mi mettono malinconia, cerco di stare nel presente più possibile, assaporando cose piccole e grandi, grazie perché il tuo è un bell’invito a vedere cosa è veramente importante nella vita, possiamo scoprire che l’essenziale ci dà di più.
A presto con gioia
La sensazione di lasciar andare per me é impagabile.
Grazie a te cara Elvira e buona vita leggera.